Il tavolino Cicognino è disegnato da Franco Albini per Cassina con struttura e piano in noce canaletto oppure in frassino naturale o tinto nero.
Un animale domestico: un servomuto con una gamba che si allunga e diventa collo-becco/manico. Il piano è bordato come un vassoio.
Albini disegna il tavolino nel 1953 e lavora sull’astrazione, riducendo il tavolino a pochi e semplici elementi: un piano d’appoggio di diametro pari a 40 cm, contornato da una lamina di legno che lo rende un vassoio, e tre sottili gambe che garantiscono un perfetto appoggio a terra. Una di queste si prolunga sino ad un’altezza di 79,5 cm, circa il doppio rispetto alle altre, terminando con un manico che consente un agevole spostamento dell’oggetto. Ciò che attrae colui che osserva, però, è che questo profilo evoca il ricordo del lungo collo di una cicogna, impressione accentuata dal fatto che la sua sezione ad una certa altezza si restringe, per poi allargarsi nuovamente e ripiegarsi in un “becco”.